La Cina è "l'unica superpotenza manifatturiera del mondo", con il 35% della produzione globale
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- Scritto da Ben Norton
5.2.2024
La Cina ha supervisionato una crescita economica storica a livello mondiale attraverso un modello di sviluppo guidato dal governo, in cui le imprese statali controllano i monopoli naturali e le "altezze di comando" dell'economia, le banche statali concedono prestiti favorevoli alle industrie strategiche e la solida politica industriale dello Stato aiuta il Paese a risalire la catena del valore verso forme di produzione a più alto valore aggiunto.
Questo modello, che Pechino definisce ufficialmente economia socialista di mercato, ha avuto un tale successo che un importante think tank europeo ha riconosciuto che "la Cina è ora l'unica superpotenza manifatturiera del mondo".
Nel 2020, la Cina ha rappresentato l'incredibile 35% della produzione manifatturiera lorda globale. Si tratta di una cifra superiore alla produzione combinata di Stati Uniti (12%), Giappone (6%), Germania (4%), India (3%), Corea del Sud (3%), Italia (2%), Francia (2%) e Regno Unito.
Quote della produzione mondiale
Iraq: il capo delle Forze di Mobilitazione Popolare irachene ha dichiarato che ogni tipo di attacco americano, non rimarrà senza risposta
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- Scritto da Enrico Vigna
26 febbraio 2024
Falih al-Fayyadh, il capo delle Forze di mobilitazione popolare (PMF), ha dichiarato che i recenti attacchi degli Stati Uniti contro il quartier generale delle PMF nella provincia occidentale irachena di al-Anbar “non rimarranno senza risposta”.
Al-Fayyadh, in un discorso pronunciato durante un funerale pubblico per i combattenti delle FMP uccisi negli attacchi statunitensi nei distretti di al-Qa'im e Akashat, ha dichiarato che " …l'aggressione statunitense è stata volutamente diretta contro le forze delle FMP, sappiano che questo incidente non rimarrà senza risposta….Non accetteremo che il sangue dei nostri figli sia materiale politico a buon mercato…”, ha detto, chiedendo di “ripulire il territorio iracheno dalla presenza straniera”.
Lettera aperta della CUB di Pisa agli studenti e alle studentesse, alla cittadinanza tutta dopo i fatti di Venerdi' 23 Febbraio
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- Scritto da Cub Pisa
28 febbraio 2024
Rimandiamo al mittente la divisione tra buoni e cattivi: Lettera aperta della CUB di Pisa agli studenti e alle studentesse, alla cittadinanza tutta dopo i fatti di Venerdi' 23 Febbraio a Pisa
Proviamo a ragionare nel merito dei fatti con due obiettivi: evitare ogni divisione tra gli studenti e le studentesse, valorizzare anche i contributi esterni al mondo della scuola, ad esempio quello sindacale e sociale, rafforzare le istanze generali e in primis la mobilitazione contro il genocidio del popolo palestinese
La ricerca del primato nucleare da parte degli Stati Uniti: La dottrina della controforza e l'ideologia dell'asimmetria morale
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- Scritto da John Bellamy Foster
“Quando mi accingerò a studiare in dettaglio alcune delle argomentazioni di questi nuovi scrittori militari sulla guerra nucleare, dovrò necessariamente adottare molti aspetti dei loro metodi e della loro terminologia, cioè dovrò incontrarli sul terreno metodologico da loro scelto. Voglio quindi scusarmi in anticipo per la nauseante disumanità di molte delle mie affermazioni”. P. M. S. Blackett(1).
La scomparsa dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) nel 1991 ha fatto sì che Washington dichiarasse in quel momento l'avvento di un nuovo ordine mondiale unipolare, con gli Stati Uniti ormai unica superpotenza. Gli Stati Uniti, sostenuti dai loro alleati della NATO, hanno immediatamente avviato una grande strategia di cambiamento di regime o "imperialismo nudo" nei Balcani, in Medio Oriente, in Africa settentrionale e lungo l'intero perimetro dell'ex Unione Sovietica (2). L'obiettivo principale di questa espansione, come spiegato dall'ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Zbigniew Brzezinski in The Grand Chessboard, era quello di incorporare l'Ucraina nella NATO, creando così le condizioni geopolitiche e geostrategiche per la definitiva sopraffazione e disgregazione forzata della Federazione Russa (3).
Dalla Storia di Miguel alla Corsa di Miguel
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- Scritto da Carla Gagliardini
(Parte prima)
Quella di Miguel è una storia nella storia. E’ il racconto di un giovane uomo, un giovane argentino che ha sperimentato nel suo Paese il pugno duro della dittatura del governo della giunta militare golpista (1976-1983), guidato da Jorge Rafael Videla. E’ una storia finita malissimo perché l’8 gennaio del 1978 i militari fanno violentemente irruzione nella sua abitazione, lo bendano e lo portano via, dove non si saprà mai. Miguel da quel momento va ad infoltire la lista dei desaparecidos/as, uomini e donne fatti sparire dalla dittatura e di cui, ancora oggi, non si sa che fine abbiano fatto. Le madri e le nonne di Plaza de Mayo non hanno mai smesso di cercarli/le e, nonostante siano passati quasi cinquant’anni da quei sequestri di Stato, continuano a darsi appuntamento nella piazza simbolo della loro resistenza e della loro ostinazione.