Ingegneria finanziaria per banche impiombate (dal Superbonus)
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- Scritto da phastidio.net
15 Maggio 2024
Dopo l’emendamento governativo che stringe ulteriormente le viti sul Superbonus, colpendo soprattutto le banche, pare siano in corso manovre per una exit a beneficio degli istituti di credito. Sarebbe l’ennesima versione del fecondo filone italiano dell’ingegneria finanziaria per disperati.
Il contesto: l’emendamento governativo, firmato dal MEF, prevede che lo spalma-bonus si applicherà a tutti i lavori ancora in corso nel 2024, quelli che avvengono con la nuova aliquota di detrazione scesa da 110 a 70 per cento. E prevede anche che le banche e gli intermediari finanziari non potranno più compensare, a partire dal 2025, crediti del Superbonus con debiti Inps e Inail. Questa è la versione più evidente e marcata della retroattività del provvedimento, visto che le banche hanno pianificato i propri fabbisogni finanziari basandosi anche su tale compensabilità.
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Torino, città trasformata in sede industriale militare NATO per progetto DIANA
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- Scritto da osservatorionomilscuola.com
12/6/2024
La trasformazione della città metropolitana di Torino, da caposaldo della produzione metallurgica dell’auto a sede industriale militare, è legata all’utilizzo degli spazi di corso Marche, ceduti per 50 anni da Leonardo SpA al Politecnico di Torino. Quest’ultimo, con fondi PNRR, privati ed europei, è destinato ad ospitare l’aerospazio con Laboratori, sedi di incubatori di imprese, startup, residenze universitarie e centri commerciali e così diventerà la prima sede operativa europea del piano NATO chiamato DIANA (Defence Innovation Accellerator North Atlantic).
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La gioiosa barricata collettiva
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- Scritto da Silvia Gola
ll 9 luglio 2021 i 422 dipendenti della GKN Driveline, fabbrica di semiassi di Campi Bisenzio vicino Firenze, hanno ricevuto via email la comunicazione che era iniziata una procedura di licenziamento nei loro confronti, un provvedimento che colpiva indirettamente anche oltre 80 lavoratori esternalizzati addetti ai servizi di pulizia, portineria e mensa. Da un giorno all’altro, il fondo britannico di investimento Melrose — proprietario di GKN dal 2018 — ha messo in atto il suo slogan “Compra, migliora, vendi”. L’idea alla base, da parte loro, era semplice: chiudere e delocalizzare.
Da quel momento, i lavoratori e le lavoratrici hanno occupato lo stabilimento, ma non solo: il Collettivo di Fabbrica ha saputo attivare una rete estroflessa e variegata di vicinanza, solidarietà, incarnando il punto di convergenza di tante istanze sociali non solo legate al lavoro: dalla collaborazione con Fridays For Future, alle attività per il territorio circostante, ai festival letterari, i cortei, gli sportelli di mutuo aiuto, alle assemblee in tutta Italia.
2 anni e mezzo dopo, i lavoratori sono ancora là: le ultime novità della fine del 2023 riguardano il ricorso presentato al tribunale del lavoro per comportamento antisindacale dell’azienda ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. L’udienza si è tenuta il 13 dicembre e la sentenza di annullamento della procedura di licenziamento è incidentalmente arrivata mezz’ora prima di questa intervista fatta a Dario Salvetti, rappresentante del Collettivo di Fabbrica ex GKN.
Silvia Gola
Il Consiglio Ue rinnova di un altro anno le sanzioni contro la Siria
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- Scritto da Ora Pro Siria
29 maggio 2024
" L'Unione Europea, che è completamente subordinata agli interessi delle multinazionali e della N.A.T.O. (ovvero degli U.S.A.), ha esteso le sanzioni alla Siria fino al 1 giugno 2025.
Sono sanzioni durissime che vietano alla Siria di importare medicinali, macchinari sanitari, macchine per l'edilizia, cibo e moltissimi altri prodotti e vietano al contempo alla Siria di esportare i suoi prodotti.
Le sanzioni non solo sono del tutto ingiustificate, perché la Siria è il paese che è stato aggredito dai gruppi terroristi dell'ISIS armati, finanziati e appoggiati dalla N.A.T.O., da Israele, dall'Arabia Saudita e da altri paesi. Non è il paese aggressore, ma la vittima dell'aggressione.
La guerra, che dura dal 2011, ha fatto danni per 1000 miliardi di dollari oltre ad almeno 500.000 morti e innumerevoli feriti. ..."
Prof. Matteo D'Amico
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La moneta unica dei BRICS fa passi avanti: come finirà l’egemonia del dollaro
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- Scritto da QuiFinanza
28 Maggio 2024
Si chiamerà R5 dall'unione delle cinque valute da cui nasce il progetto lanciato al vertice dello scorso anno dei BRICS
La nuova valuta dei BRICS romperà l'egemonia del dollaro USA
Continua a fare passi avanti il progetto di una moneta unica per i BRICS, acronimo che unisce ben cinque importanti economie emergenti – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – e che oggi raccoglie altri cinque membri (Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti). Il progetto è nato in occasione del vertice dello scorso anno, con l’intento di favorire gli scambi commerciali fra i Paesi BRICS, ma di fatto sancendo quella che è stata definita la de-dollarizzazione dell’economia globale.
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